Nell'uso quotidiano dei condizionatori d'aria antideflagranti, siamo colpevoli di queste comuni idee sbagliate?
In primo luogo, il frequente alternarsi di accensioni e spegnimenti
È opinione diffusa, ma errata, che accendere e spegnere frequentemente il condizionatore d'aria consenta di risparmiare energia elettrica. Questa pratica, in realtà, può portare a frequenti bruciature dei fusibili e aumentare il tasso di danneggiamento dei condizionatori d'aria a prova di esplosione. La maggior parte dei modelli non dispone di un meccanismo di ritardo di spegnimento; pertanto, un riavvio immediato dopo lo spegnimento può causare danni ai fusibili a causa di un sovraccarico di corrente, con potenziali danni al compressore e al motore.
In secondo luogo, l'aggiunta di ripari per la pioggia
Un punto critico da ricordare è che le unità esterne non dovrebbero mai essere dotate di ripari per la pioggia. Contrariamente a quanto si crede, questo protegge l'unità dagli agenti atmosferici, impedisce la ventilazione e la dissipazione del calore necessarie all'unità esterna. Durante il processo di produzione, i condizionatori d'aria antideflagranti sono trattati in modo speciale per resistere alla pioggia e alla corrosione senza ulteriori ripari.
In terzo luogo, una frequenza di pulizia insufficiente
Un altro aspetto da considerare è che spesso la pulizia si estende solo ai filtri, che sono i principali punti di raccolta di polvere e inquinanti nei condizionatori d'aria antideflagranti. Tuttavia, una pulizia solo estiva o sporadica non è affatto sufficiente. Dato l'elevato consumo energetico e l'accumulo di polvere in queste unità, si raccomanda una frequenza di pulizia di 2-3 settimane per garantire un funzionamento sicuro ed efficiente.